Mercato dell’automazione industriale in Italia: stato attuale e prospettive

Mercato dell’automazione industriale in Italia: stato attuale e prospettive

Il mercato dell’automazione industriale italiano sta vivendo una vera e propria fase di rivoluzione. Negli ultimi anni l’industria manifatturiera nazionale ha accelerato investimenti nella digitalizzazione, spinta anche dai piani nazionali di Industria 4.0 (oggi Transizione 4.0/5.0) e dalla competizione globale. Si può osservare un settore in crescita, ma anche alle prese con nuove sfide tecnologiche e normative.

Panorama del mercato italiano al 2025

Per il comparto italiano dell’automazione industriale, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte ripresa post-pandemia e da una successiva fase di assestamento.
Nel 2025, con gli incentivi all’attivo e una maggiore conoscenza delle soluzioni disponibili, ci si aspetta un’ulteriore crescita dell’automazione nei processi produttivi in linea con gli obiettivi di Industria 5.0 orientati a efficienza e sostenibilità​. Ad esempio, nel segmento delle macchine utensili, robot industriali e automazione industriale si prevede un aumento del consumo interno a 4,07 miliardi di euro nel 2025 (+7,2% sul 2024)​. Segnale di un clima più favorevole.

Vista dall'alto della Gigafactory di Tesla
Immagine 1: La Gigafactory di Tesla produce batterie e componenti per veicoli elettrici. La fabbrica utilizza oltre 1.500 robot per automatizzare la catena di montaggio e aumentare l’efficienza.

Pur scontando una crescita del PIL manifatturiero più lenta rispetto ad altre aree, in ambito europeo l’Italia si conferma tra i mercati più dinamici, mantenendo una posizione di rilievo nell’adozione di soluzioni di Industria 4.0.
Allo stesso tempo, c’è ancora margine per migliorare: tecnologie avanzate. Robotica, IIoT (Industrial IoT) e realtà aumentata risultano utilizzate da meno del 4% delle imprese italiane, segno di un enorme potenziale non ancora sfruttato​. Ma quali sono le 5 tendenze chiave che stanno plasmando il settore nel 2025?

Macro-tendenze tecnologiche nell’automazione industriale

Nel 2025 il settore dell’automazione industriale è attraversato da diverse macro-tendenze tecnologiche. Queste trend stanno influenzano le scelte di investimento delle aziende e definiscono le competenze richieste ai professionisti.

1. Digitalizzazione dei processi produttivi

La digitalizzazione rimane il pilastro fondamentale della moderna automazione industriale. Le fabbriche italiane stanno adottando in misura crescente sistemi digitali per monitorare, controllare e ottimizzare la produzione. Ciò include l’implementazione di sensori IoT, piattaforme MES/SCADA evolute, gemelli digitali (digital twin) per simulare processi, e analytics per estrarre insight dai dati. L’Intelligenza Artificiale (AI) e il Machine Learning sono sempre più integrati nei software industriali per migliorare la qualità, prevedere anomalie e supportare decisioni data-driven​.

2. Connettività e Industrial IoT

Strettamente legata alla digitalizzazione troviamo la connettività avanzata che abilita l’Industrial Internet of Things (IIoT). In Italia, negli ultimi anni, sono proliferati i progetti di fabbrica connessa, supportati dall’adozione di protocolli standard (come OPC-UA per l’interoperabilità macchina-macchina) e dall’arrivo del 5G che abilita una serie di applicazioni real-time difficilmente operabili diversamente. Parallelamente, si parla di connettività estesa anche grazie a tecnologie come LPWAN che favoriscono la Sensor Fusion.

LPWAN Market 2025
Immagine 2: Le dimensioni del mercato delle reti LPWAN dovrebbero registrare una crescita esponenziale nei prossimi anni. Nel 2029 raggiungerà i 190,96 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 62,0%.

Nel 2025, questa tendenza continua a intensificarsi: l’integrazione IT/OT (Information Technology con Operational Technology) è sempre più stretta. Questo sta favorendo il flusso di informazioni dal campo fino ai livelli gestionali. Ad esempio, i dati di produzione raccolti dai macchinari possono essere aggregati in dashboard aziendali per il monitoraggio in tempo reale di KPI come OEE (Overall Equipment Effectiveness) ed energia consumata.

3. Edge Computing ed Edge AI

Con l’aumento esponenziale dei dispositivi connessi e dei dati raccolti in fabbrica, emerge la necessità di elaborare le informazioni più vicino alla fonte. Qui entra in gioco l’Edge Computing, ovvero l’elaborazione decentrata su nodi periferici (edge) come PC industriali, gateway o direttamente i PLC e controllori smart.

In prospettiva, l’Edge Computing diverrà un elemento standard dell’architettura di controllo. Un complemento del cloud anziché un sostituto, utile per filtrare e pre-elaborare i dati in modo intelligente.
Nel 2025 l’Edge Computing, spesso associato all’Edge AI, è una tendenza consolidata nell’automazione e Il mercato riflette questa crescita. Secondo IDC, la spesa globale per l’Edge Computing crescerà del 13,8% raggiungendo quasi 380 miliardi di dollari entro il 2028.

4. Manutenzione predittiva e analisi dei dati

La manutenzione predittiva è un altro trend centrale nel 2025, strettamente connesso ai punti precedenti, che sta prendendo piede su larga scala grazie alla maturità delle tecnologie IoT/AI. Invece della manutenzione programmata a intervalli fissi o – peggio – dell’intervento dopo un guasto (manutenzione correttiva), la manutenzione predittiva punta a prevedere i guasti prima che accadano, intervenendo solo quando serve.

Le prospettive future indicano che questo trend crescerà ulteriormente, con la manutenzione predittiva che sta passando da “nice to have” a must have: in un mercato competitivo e orientato alla produzione just-in-time, minimizzare i downtime imprevisti è diventato fondamentale per garantire continuità e produttività.

Va citato che, accanto alla manutenzione predittiva, continuano a evolversi anche le strategie di manutenzione preventiva avanzata e di manutenzione proattiva. Quest’ultima implica modifiche ai processi per eliminare a monte le cause dei guasti ricorrenti

5. Sostenibilità ed efficienza energetica

La spinta verso la sostenibilità ambientale permea ormai tutte le attività industriali, e l’automazione non fa eccezione. Anzi, tecnologie di automazione avanzata sono degli abilitatori cruciali per raggiungere obiettivi di efficientamento energetico.

Nel 2025 le aziende italiane si trovano ad affrontare nuove normative e aspettative in ambito green: ad esempio, è stata recepita la direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che estende l’obbligo di rendicontazione di sostenibilità a molte più imprese, incluse medie aziende manifatturiere​. Ciò significa dover misurare e migliorare parametri come consumi energetici, emissioni e riciclabilità. L’automazione industriale moderna offre strumenti chiave per soddisfare questi requisiti.

Nel 2025, quindi, automazione industriale e sostenibilità formano un binomio strategico: gli impianti all’avanguardia sono progettati non solo per essere produttivi, ma anche per consumare meno risorse e integrarsi in sistemi energetici intelligenti. In futuro, questo trend si rafforzerà ulteriormente con l’avvento di impianti carbon-neutral e la spinta verso l’Industria 5.0, che mette la sostenibilità ambientale e sociale al centro dell’innovazione industriale​.

Normative e standard in evoluzione

In Italia, l’orizzonte 2025 vede diverse novità normative che impattano il settore. Abbiamo già menzionato il Piano Transizione 5.0 come principale incentivo fiscale attuale. La sua complessità attuativa ha causato ritardi, ma ora che è operativo ci si attende un’accelerazione degli investimenti per tutto il 2025. Sul fronte europeo, è in corso un aggiornamento delle normative tecniche di prodotto.

Un cambiamento importante è l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Macchine (UE) 2023/1230, che sostituirà l’attuale Direttiva Macchine entro gennaio 2027. Pur non essendo ancora cogente nel 2025, questo regolamento introduce requisiti più stringenti per la sicurezza delle macchine, includendo per la prima volta riferimenti alla cybersicurezza e all’uso di AI nei sistemi di comando (per assicurare che gli algoritmi non compromettano la sicurezza intrinseca).

In ambito elettrico e di automazione, continuano ad evolversi gli standard IEC/EN. Ad esempio, la norma IEC 61508 (sicurezza funzionale) e le norme derivate per robotica e macchine (ISO 13849, IEC 62061) vengono costantemente aggiornate per tenere conto di nuove tecnologie. Lo stesso dicasi per gli standard di comunicazione industriale (si pensi all’OPC UA FX per il field e TSN per Ethernet deterministico) e per quelli di efficienza energetica dei motori elettrici e drive (regolamento UE sui motori IE3/IE4).

Un altro tema normativo emergente è quello della protezione dei dati industriali: con l’applicazione del GDPR già assodata sul fronte IT, si guarda ora a regole specifiche per i dati industriali non personali e alla condivisione sicura tra aziende (Data Act europeo).

Le aziende che sapranno navigare questo contesto normativo complesso – cogliendo le opportunità e rispettando gli obblighi – avranno un vantaggio competitivo e potranno impostare una crescita sostenibile nel lungo termine.

Nonostante l’introduzione di molteplici novità, restano comunque immutati degli elementi intramontabili, come ad esempio le guide DIN: un componente tradizionale ma ancora fondamentale nell’automazione di oggi.

Il ruolo delle guide DIN nell’automazione moderna

In ambito automazione industriale, praticamente ogni armadio di controllo (control panel) contiene più file di guide DIN. Su ognuna sono agganciati dispositivi modulari, compresi Gateway di comunicazione, switch di rete industriali e dispositivi IIoT.

Il termine DIN deriva dal Deutsches Institut für Normung, l’ente di standardizzazione tedesco che per primo definì queste guide negli anni ‘20. Oggi le specifiche delle guide DIN sono state adottate come standard IEC e EN internazionali​. In particolare, la norma di riferimento è la IEC 60715 (EN 60715), che sostituisce la precedente EN 50022. Ne esistono anche delle altre, ma questo mostra come la standardizzazione intorno alle guide DIN non riguardi solo la barra in sé, ma l’intero ecosistema di componenti che vi si montano.

Un esempio tipico di applicazione sono i quadri di controllo di una macchina automatica. In alto avremo interruttori e sezionatori su guida DIN per protezione generale, sotto di essi alimentatori e PLC, poi una serie di relè/interfaccia e morsettiere per distribuire i segnali agli attuatori e sensori sul campo. Tutto ordinato su più livelli di guide parallele.

esempio armadio guida din
Immagine 3: Esempio di componenti modulari montati su guida DIN. Questo formato standard permette di combinare dispositivi diversi in un quadro elettrico in modo ordinato e compatto​.

Per i progettisti di sistemi di automazione, dare per scontata la guida DIN è facile. Ma scegliere quella giusta e predisporla correttamente fa la differenza in termini di affidabilità a lungo termine. A conferma di ciò, basta pensare che molti problemi di quadri elettrici (rumorosità, cavi che si allentano, rottura di clip) spesso originano da un montaggio meccanico inadeguato.

Conclusioni e prospettive

Il mercato dell’automazione industriale in Italia, nei primi mesi del 2025, si presenta solido ma in evoluzione. I dati confermano una crescita significativa negli ultimi anni, segno che le imprese italiane continuano ad investire in tecnologia per aumentare efficienza e flessibilità​. Allo stesso tempo, il settore affronta una fase di transizione con la necessità di consolidare i progressi su larga scala con soluzioni di Industria 4.0 già note.
Le macro-tendenze tecnologiche analizzate indicano la direzione: fabbriche sempre più digitali e connesse, dove l’edge computing e l’AI lavorano in sinergia per ottimizzare i processi in tempo reale. La normativa sta accompagnando e spingendo questi trend, attraverso incentivi come Transizione 5.0 e nuove regole UE su sicurezza macchine e reporting ESG​. In questo contesto in rapido cambiamento, persino elementi “tradizionali” come la guida DIN trovano un ruolo rinnovato: restano il fondamento fisico su cui poggia la moderna automazione, adattandosi ai nuovi dispositivi (si pensi ai gateway IIoT o ai micro PC industriali montabili su guida) senza perdere la loro essenzialità.
In conclusione, l’automazione industriale in Italia al 2025 si può riassumere con tre parole chiave: innovazione, resilienza, integrazione.

Ivan Scordato
progettista elettrico e appassionato di nuove tecnologie. Scrive articoli di approfondimento tecnico e conosce anche tecniche SEO per la scrittura su web.