Batterie al Sodio: Come Funzionano e Perché un’Alternativa al Litio

Batterie al Sodio: Come Funzionano e Perché un’Alternativa al Litio

Le batterie al sodio rappresentano una rivoluzione nel mondo delle tecnologie energetiche e dell’accumulo di energia. Queste soluzioni promettono non soltanto di superare alcune delle sfide chiave legate alle batterie al litio, ma anche di aprire nuove strade per l’accumulo di energia da fonti rinnovabili, il trasporto elettrico e molto altro. In questo articolo, esploreremo cosa sono le batterie al sodio, come funzionano, i loro pro e contro rispetto alle batterie al litio, e le possibili applicazioni future.

Cosa sono le batterie al sodio

Le batterie al sodio sono una tipologia di batterie ricaricabili che utilizzano il sodio come elemento principale per l’accumulo di energia. L’uso di elettroliti a base di sale, consente il trasporto di ioni di sodio tra gli elettrodi. Questa tipologia di batterie, sfrutta un processo chimico basato sulla reazione degli ioni di sodio con un elettrodo per generare energia.

È bene considerare che esistono diverse tipologie di batterie basate sul sodio, ognuna con le proprie caratteristiche e applicazioni specifiche. Le due principali categorie sono le batterie al sodio-solfo e le batterie al sale fondente. Le prime di queste impiegano elettrodi di sodio e solfo, mentre le seconde utilizzano un elettrodo di sodio metallico e un elettrolita a base di sale fuso.

Simbolo sodio per batterie al sodio

Le batterie al sodio-solfo sono conosciute per la loro capacità di mantenere alte prestazioni a temperature estreme, rendendole ideali per applicazioni in ambienti difficili. D’altra parte, le batterie al sale fondente offrono una maggiore densità energetica, risultando più adatte per applicazioni che richiedono una grande quantità di energia in spazi compatti.

Come funzionano le batterie al sodio

Il funzionamento delle batterie al sodio è basato sulla chimica dell’intercalazione degli ioni di sodio. Durante il processo di carica, gli ioni di sodio vengono estratti dall’elettrodo negativo (anodo) e si spostano attraverso l’elettrolita verso l’elettrodo positivo (catodo). In questo processo, l’energia viene immagazzinata sotto forma di ioni di sodio. Durante la scarica, gli ioni di sodio vengono rilasciati e si muovono dall’anodo al catodo, generando energia utilizzabile.

I pro e i contro delle batterie al sodio

Esploriamo ora in dettaglio i vantaggi e le sfide legati all’utilizzo delle batterie al sodio, sottolineando i pro e i contro di questa tecnologia all’avanguardia.

I ProI Contro
Costo. Una delle principali ragioni per cui le batterie al sodio sono così interessanti è il loro costo inferiore rispetto alle batterie al litio. Il sodio è ampiamente disponibile ed economico, riducendo i costi di produzione.Densità energetica inferiore. Le batterie al sodio attualmente hanno una densità energetica inferiore rispetto alle batterie al litio, il che significa che possono immagazzinare meno energia per unità di volume.
Sostenibilità. Il sodio è un elemento abbondante e sostenibile, il che le rende una scelta ecologica per lo stoccaggio dell’energia.Vita utile più breve. Al momento, le batterie al sodio hanno una vita utile inferiore rispetto alle batterie al litio, ma la ricerca sta lavorando per migliorare questa situazione.
Ampia gamma di temperature. Le batterie al sodio funzionano bene in una vasta gamma di temperature, dall’ambiente estremamente freddo a quello estremamente caldo.

Batterie al Sodio vs Litio

Sia in ambito domestico che automotive, c’è stato un tempo in cui sembrava che la batteria al sodio potesse essere un’ottima fonte di alimentazione, ma poi è arrivato il litio.
Nel 1991 Sony ha commercializzato la prima batteria ricaricabile agli ioni di litio, abbastanza piccola ed efficiente da poter alimentare le sue videocamere portatili.

Rispetto al sodio, il litio era più leggero e più facile da lavorare, quindi l’intera industria delle batterie si è sviluppata su questa base. Da quel momento in poi, il sodio è passato in secondo piano fino a quasi scomparire. Solo recentemente è tornato l’interesse per le batterie al sodio, che sembrerebbero essere destinate a coesistere e ad essere utilizzate in modo complementare con le batterie al litio.

Da un lato le batterie al sodio sono ideali per le situazioni in cui la sicurezza e la disponibilità del materiale sono priorità, come nell’accumulo fotovoltaico a livello residenziale o industriale. D’altra parte, le batterie al litio mantengono la loro posizione di vantaggio in settori che richiedono una maggiore densità energetica, come le auto elettriche.
Allo stesso tempo, si vuol fare fronte ad un problema che nel 1991 non si poteva nemmeno immaginare: entro la fine di questo decennio, il mondo sarà a corto di materie prime per la produzione di batterie.

Non si parla soltanto di carenza di litio, ma anche di diversi metalli come nichel e cobalto che vengono utilizzati in moltissime batterie.
Ora che più che mai che si punta all’elettrificazione, è quindi tempo di pensare alla diversificazione.

Le sfide delle batterie al sodio

Storicamente le batterie al sodio non sono state commercializzate anche a causa della loro instabilità chimica. Sebbene il sodio e il litio siano “vicini” sulla tavola periodica, con vari elementi e composti reagiscono in modo diverso.

Ciò significa che il passaggio al sodio richiede anche lo sviluppo di nuovi materiali per la costruzione del catodo e l’anodo della batteria, cioè gli elettrodi positivi e negativi che catturano e rilasciano ioni mentre la batteria viene caricata e poi esaurita.

Un problema è dato dal fatto che le reazioni chimiche all’interno della batteria possono consumare l’elettrolito che si trova tra gli elettrodi, riducendo la durata della batteria o rischiando addirittura la produzione di sodio metallico, che può essere esplosivo.

Un’altra sfida è la costruzione di batterie al sodio ad alta densità di energia senza nichel.
Eliminare questo metallo è forse la sfida più grande per i ricercatori, ma è la cosa giusta da fare per creare una tecnologia che sia sostenibile e molto green.

I pochi laboratori e startup che lavorano con il sodio hanno fatto dei progressi silenziosi negli ultimi decenni. Ad esempio Natron, una startup con sede in California, costruisce batterie al sodio principalmente per l’alimentazione di backup in strutture industriali e data center. L’azienda utilizza un materiale chiamato blu di Prussia come base per i suoi elettrodi, una variazione del primo pigmento sintetico utilizzato in dipinti iconici, tra cui Under the Great Wave Off Kanagawa.

In generale, la sicurezza delle batterie al sodio non è ancora perfetta e dipende dal design specifico della batteria. Una corretta gestione termica è fondamentale per garantire l’efficienza, la durata e la sicurezza delle batterie. Tutto principalmente dipende del catodo e dall’elettrolita e per le batterie ad alta densità di energia eliminare i rischi di incendio risulta ancor di più complicato. Per questo motivo è necessario dare alla ricerca il tempo di cui necessita.

Le applicazioni e gli scenari futuri

Nell’approfondire le molteplici applicazioni delle batterie al sodio, è essenziale comprendere come queste tecnologie innovative stiano già rivoluzionando vari settori.

Accumulo Fotovoltaico

Nel campo dell’accumulo fotovoltaico, le batterie al sodio stanno permettendo di abbattere i costi. Ad esempio, vengono impiegate con successo in residenze e aziende per immagazzinare l’energia prodotta da pannelli. Visto che costano meno, questo non solo aumenta l’indipendenza energetica, ma contribuisce anche a ridurre i costi dell’energia e a sostenere l’adozione su larga scala delle energie rinnovabili.

Auto Elettriche

Nel settore automobilistico, le batterie al sodio stanno emergendo come una soluzione affascinante e vantaggiosa rispetto alle tradizionali batterie al litio. Questa innovazione ha catturato l’attenzione di numerose aziende automobilistiche, che stanno attivamente esplorando l’integrazione delle batterie al sodio nei veicoli elettrici. Questa mossa è molto significativa poiché promette di migliorare l’accessibilità e l’efficienza dell’elettrificazione dei trasporti, aprendo la strada a un futuro più sostenibile e a veicoli a emissioni zero.

auto elettrica

Un ulteriore sviluppo interessante è l’ibridazione dei pacchi batterie, in cui alcune aziende stanno sperimentando l’uso combinato di batterie al sodio e al litio nei veicoli elettrici. Questa combinazione strategica sfrutta le caratteristiche uniche di entrambe le tecnologie per massimizzare la densità energetica e l’efficienza complessiva dei veicoli elettrici.

Energia stazionaria

Nel settore dell’energia stazionaria, le batterie al sodio stanno rivoluzionando la fornitura di elettricità di emergenza e la gestione dei picchi di domanda. Queste batterie sono utilizzate come sistemi di backup per reti elettriche, garantendo la continuità dell’alimentazione in situazioni di emergenza. Inoltre, contribuiscono a stabilizzare la rete elettrica durante i momenti di massima richiesta, migliorando l’affidabilità del servizio e riducendo il rischio di blackout.

Tecnologia Spaziale

Infine, nelle missioni spaziali, le batterie al sodio emergono come un’opzione ideale grazie alla loro versatilità nell’adattarsi a una vasta gamma di temperature. L’affidabilità di queste batterie è di vitale importanza per il successo delle missioni di esplorazione spaziale e per condurre ricerche scientifiche in ambienti cosmici avversi.

Conclusione

In conclusione, le batterie al sodio stanno dimostrando il loro potenziale in una serie di settori, contribuendo a promuovere l’efficienza energetica, ridurre i costi e sostenere un futuro più sostenibile. Mentre queste applicazioni sono solo l’inizio, la continua ricerca e sviluppo potrebbero portare a ulteriori innovazioni e opportunità di utilizzo per queste batterie, aprendo nuove prospettive per l’industria dell’energia e dell’elettronica.

Redazione Fare Elettronica