Nel secondo trimestre del 2024 è proseguita la contrazione del mercato europeo della componentistica, che ha particolarmente colpito il settore della distribuzione. Secondo DMASS Europe, il mercato europeo della distribuzione di componenti ha registrato un calo del 26,9% nel secondo trimestre del 2024 su tutti i componenti, con un fatturato consolidato che si è concluso a 4,09 miliardi di euro.
Mentre i componenti IP&E (interconnessione, passivi ed elettromeccanici) sembrano normalizzarsi più rapidamente con un meno di solo il 12,9% a 1,48 miliardi di euro, i semiconduttori continuano a sopportare le conseguenze della massiccia crescita degli ultimi 3 anni. Le vendite di semilavorati sono diminuite del 33,1% a 2,62 miliardi di euro (compreso un piccolo errore di arrotondamento).
Hermann Reiter, presidente di DMASS: “Per quanto riguarda le vendite, si spera che il secondo trimestre non abbia sorpreso nessuno. Le scarse prenotazioni del 2023 si stanno ora trasformando in ricavi altrettanto bassi. A causa dei livelli di inventario ancora elevati, soprattutto nel campo dei semiconduttori, e a causa delle incertezze macroeconomiche, un ritorno alla crescita nel 2024 per la distribuzione è improbabile o potrebbe verificarsi prima della fine dell’anno. Tuttavia, come possiamo vedere, alcune parti del mercato – IP&E (Interconnessione, Passivo ed Elettromeccanico) – hanno subito un rallentamento. ha già iniziato a normalizzarsi, quindi la nostra fiducia che il 2025 vedrà un ritorno alla crescita è molto elevata. Ciò che ci rende un po’ nervosi è la scarsa visibilità all’interno della catena di fornitura e la mancanza di strategie di approvvigionamento a lungo termine commettere gli stessi errori del 2020.”
I dati si ritrovano anche nelle ultime rilevazioni di Assodel (l’Associazione Distretti Elettronica Italia) per l’Italia.
Le vendite della distribuzione di semiconduttori in Europa sono diminuite del 33,1% a 2,62 miliardi di euro, il valore di vendita più basso dal quarto trimestre del 2021, ma molto al di sopra dei tempi pre-CoVID. Abbastanza notevoli sono state anche le differenze regionali, come mostrato nella tabella, con la Germania, il mercato più grande, che ha subito una contrazione significativamente maggiore rispetto alla maggior parte dei Paesi più grandi.
Regno Unito, Francia, Penisola Iberica ed Europa dell’Est “hanno fatto meglio” della media.