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Specializzazione e servizi a valore aggiunto: gli ingredienti del successo di Comelec

Comelec nasce nel 1983 a Collegno (Torino) e si distingue come azienda specializzata nella connessione e come distributore locale di componenti passivi e power electronics.

Sotto la guida esperta di Loris Cavallotto, suo managing director, la realtà piemontese ha fatto molta strada nel corso degli anni diventando un riferimento per tutto il territorio nazionale, con un organico di 55 dipendenti e un fatturato superiore ai 20 milioni di euro.

Oggi, parlare di Comelec come di un distributore elettronico sarebbe riduttivo.
A quarant’anni dalla sua fondazione, l’azienda si propone al mercato come uno specialista e un innovatore del settore, una realtà capace di progettare e sviluppare soluzioni custom per ogni mercato applicativo e di fornire allo stesso tempo servizi a elevato valore aggiunto.

Abbiamo intervistato proprio Loris Cavallotto per conoscere meglio le peculiarità dell’azienda e i suoi elementi distintivi sul mercato.

Perché Comelec è un’azienda diversa dagli altri? Cosa vi viene maggiormente riconosciuto dai clienti e dal mercato?

Noi non siamo il classico distributore elettronico. Non vendiamo componenti ma soluzioni con l’obiettivo di risolvere ai clienti dei problemi reali (di corrente, spazi e layout ad esempio).

È proprio questa specializzazione che ci viene sempre più riconosciuta dal mercato e che ci permette di fornire soluzioni rispetto alle linee di prodotto che abbiamo, ad esempio nel power o nella connessione.
Il servizio di co-design che offriamo ci permette di affiancare i clienti nella fase di progettazione e di dare un supporto concreto, basato sull’esperienza che abbiamo maturato in diversi settori merceologici in 40 anni di attività. Ogni cliente, in ogni ambito applicativo, ha delle specificità e cerca delle soluzioni che noi possiamo studiare ad hoc.

I clienti ripongono molta fiducia in noi e nelle nostre competenze e questo ci premia e allo stesso tempo ci differenzia sul mercato da tutti gli altri.

Quali sono le caratteristiche in cui potete dire di differenziarvi sul mercato?

Co-design e customizzazione ci permettono di offrire un valore aggiunto.
Dietro a questo c’è un’ampia conoscenza dei materiali, della meccanica, della chimica e delle tecnologie. Tutte competenze che abbiamo sviluppato internamente e che, insieme a una forte esperienza e presenza sul campo, ci permettono di entrare nel processo produttivo di ogni cliente e di offrire soluzioni innovative in tempi brevi risolvendo, di fatto, dei problemi che da soli non riescono a superare.

Accanto a questo, abbiamo investito in stampanti 3D molto innovative che permettono di stampare piccole serie senza stampo a costi minimali. Oggi, Comelec S3 è una realtà specializzata che, grazie ad apparecchiature moderne e innovative (come HP Jet Fusion 5210), consente di realizzare parti fedeli ai disegni CAD di progetto e con la massima accuratezza, precisione e velocità.

Un ulteriore servizio e segno distintivo per rispondere anche a piccole serie o richieste molto specifiche di prodotto.

Abbiamo poi tutta la parte di assemblaggio circolare che ci rende interlocutori privilegiati in certi ambiti applicativi.

Parlando di ambiti applicativi, quali sono i vostri settori di riferimento e dove vedete una maggiore crescita?

Come settori spaziamo molto. Si va dall’industriale al militare (veicoli a terra), dal medicale al ferroviario, dall’automotive (che per molti versi è stata per noi una palestra in quanto a volumi, tecnologia e sviluppi) fino al settore energy e rinnovabili.

Tra i mercati che vedo maggiormente in crescita, c’è quello dei veicoli elettrici (non solo auto), in cui c’è molto fermento e si cercano soluzioni innovative in mancanza di standard e normative di riferimento. Anche il settore medicale, sebbene sia più piccolo e di nicchia, avrà dei risvolti interessanti in futuro. È un mercato che necessita di molta innovazione ma che è ancora rallentato dalla troppa burocrazia che gli sta intorno.

Un altro settore interessante è quello del lighting visto come elemento di dialogo IoT e di connessione per l’illuminazione (in applicazioni smart city ad esempio).

Guardando all’automotive, la sensoristica per l’auto richiede cambiamenti e così pure l’uso delle nuove tecnologie digitali.
In generale, il connettore non è più un semplice prodotto ma un sistema di connessione con una sua elettronica e intelligenza. Questo apre a infinite opportunità e soluzioni.

Il power vi ha sempre visti protagonisti. Qual è oggi la vostra proposta per questo mercato?

Nello sviluppo aziendale di Comelec, l’elettronica di potenza ha sempre avuto un ruolo importante, tanto da pesare per almeno il 25% sul fatturato complessivo.
Nel Power, la nostra scelta è oggi quella di avere più fornitori divisi per tipologia di prodotto, tutti molto focalizzati nell’elettronica di potenza.

Ecco di chi stiamo parlando:

  • StarPower – IGBT di potenza e IGBT con tecnologia SiC.
    Starpower progetta e produce moduli IGBT e moduli personalizzati per applicazioni nel settore industriale e automotive. Questa azienda sviluppa e produce internamente i propri chip, i propri processi produttivi e i materiali da impiegare per i moduli di potenza. Aspetti che la rendono indipendente e le permettono di avere il pieno controllo del processo produttivo e di approvvigionamento dei materiali.
  • Tamura – Gate driver per IGBT e sensori di corrente
    L’azienda giapponese progetta e produce gate driver per moduli IGBT, sensori di corrente e magnetici di potenza per svariate applicazioni.
  • Schaltbau – Interruttori di potenza
    Nata nel ferroviario, l’azienda si sta diversificando con prodotti altamente specializzati per il settore industriale.
  • AS Energi – diodi e SCR
    Realtà con oltre 20 anni di esperienza nell’elettronica di potenza e clienti in oltre 50 paesi di tutto il mondo.
  • Basic Semiconductor – SiC MOSFET
    Dal 1° giugno 2023, Comelec ha avviato una nuova partnership anche con Basic Semiconductor che sviluppa e realizza discreti, Mosfet in Carburo di Silicio (SiC) e gate driver. La tecnologia di cui dispone Basic Semiconductor copre l’intero processo produttivo (crescita epitassiale, progettazione dei propri chip e sviluppo di nuovi contenitori e materiali), il che ci permette di offrire una gamma di prodotti davvero completa.

Se parliamo di settori interessanti per l’elettronica di potenza, troviamo senz’altro quello delle rinnovabili, dei veicoli elettrici e, in generale, di tutto quanto è espressione della transizione energetica verso una maggiore efficienza.

Il nostro punto di forza, in ogni caso, resta nel servizio e nella customizzazione. Ancora una volta, ci tengo a ribadire che la maggior parte dei clienti non ci chiede semplicemente dei codici prodotto ma qualcosa di più, già vicino al progetto che hanno in mente.

Nel power, come nella connessione e nei passivi, lavorate con brand importanti. Qual è il punto di vista dei fornitori con cui collaborate? Cosa apprezzano di più del vostro lavoro?

I costruttori ci vedono come dei partner e posso dire che ci proteggono dai grandi distributori con i quali non vogliamo metterci in concorrenza su politiche di prezzo o altro.

Il nostro plus, riconosciuto da chi lavora con noi, è la capacità di fare demand creation in progetti complessi e di aprire la strada in nuovi ambiti applicativi, magari anche di nicchia, ma con potenziali sempre interessanti.

Laura Baronchelli
Giornalista pubblicista con un esperienza di 25 anni nell'editoria tecnica specializzata. Capo redattore di Elettronica & Imprese (prima A&V Elettronica) per oltre 10 anni con esperienza giornalistica nei settori legati a elettronica, energia e illuminazione. Interesse per i temi legati alla transizione energetica e digitale. Esperienza di 25 anni come giornalist