All’apparire dei motori sincroni (SM) e dei motori a induzione (SCIM – Squirrel Cage Induction Motor) i motori in DC vennero dichiarati morenti viste le problematiche di manutenzione derivanti dalla presenza delle spazzole che servivano per commutare la tensione sugli avvolgimenti del rotore.
Questo contatto – meccanico e strisciante – è naturalmente destinato a usurarsi e quindi necessita di una manutenzione periodica. Sicuramente è un problema per molti apparecchi consumer che vedono già ampiamente adottati i cosiddetti motori BLDC (BrushLess DC), motori sincroni pilotati da un inverter a elevata integrazione e con potenze sempre molto ridotte.
Ma se si passa nel mondo industriale, i motori in DC offrono diversi vantaggi rispetto alle loro controparti. Uno dei pro offerti dai motori DC (o brushed) è che generalmente sono meno costosi e decisamente più affidabili dei loro competitor. Inoltre possono essere controllati da un semplice collegamento a due fili e richiedono unità di controllo particolarmente semplici (se non del tutto non necessarie nel caso sia richiesta una velocità costante).
Se le spazzole sono rimpiazzabili, questi motori godono di una vita operativa normalmente più lunga e non richiedendo un gran numero di componenti esterni, se non nessuno addirittura, i motori in DC, quanto ad affidabilità, sono molto più adatti all’uso in ambienti ostili o difficili.
Bernardo Sainz , direttore della sezione “Drives System” di AMI , ha esplorato nel dettaglio i vantaggi e gli svantaggi delle tre tipologie di motori – DCM, SM e SCIM – nell’ottica di applicazioni in ambienti industriali onerosi e difficili mettendo la sua esperienza pluriennale nell’applicazione dei sistemi di pilotaggio dei motori in applicazioni industriali gravose e che richiedono potenze elevate come cementifici, miniere, acciaierie, cartiere e su fonderie di materiali non ferrosi.
La comparazione non si ferma ai soli motori ma coinvolge anche le unità di pilotaggio ed è dall’unione dei relativi vantaggi o svantaggi che si può fare una scelta ponderata della soluzione più idonea alla propria applicazione.
Le conclusioni ci dicono che i motori in DC, pur avendo perso quote di mercato a favore dei motori sincroni o a induzione, continuano a essere una soluzione ideale per molte applicazioni heavy duty.