Il mercato mondiale dei circuiti stampati ha raggiunto, nel 2022, un valore pari a 82 miliardi di dollari, in crescita del 4% sul 2021. Le previsioni degli analisti parlano, per i prossimi anni, di una buona crescita, con un tasso CAGR del +5%. Ciononostante, i dati relativi all’ultimo trimestre del 2022 segnalano un rallentamento del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le aspettative sono in generale di un rallentamento anche nel 2023, legato soprattutto a una debolezza della domanda proveniente dal settore consumer e smartphone. Ma anche da una situazione di giacenze nei magazzini elevate e a uno stop and go continuo delle produzioni correlati agli aumenti dei costi di materie prime ed energia.
Ma cos’è successo in Italia e qual è lo stato di salute del comparto dei circuiti stampati nel nostro Paese?
Per fotografare la situazione, il Gruppo PCB di Assodel ha raccolto e analizzato il primo osservatorio di mercato dedicato ai PCB. I dati sono stati presentati in occasione di Focus on PCB lo scorso 18 maggio.
Ecco cosa è emerso.
I dati del mercato PCB in Italia
Stando ai dati rilasciati dal Gruppo PCB di Assodel (Associazione Distretti Elettronica Italia), il mercato italiano dei circuiti stampati vale 422 milioni di euro (stima).Sempre secondo le analisi effettuate, il fatturato del primo trimestre 2023 ha segnato un valore di 128,8 milioni di euro, con una crescita del 15,8% dell’YtD (Year to Date). Questo dato è in linea con quanto registrato da Assodel anche per il mercato dei componenti elettronici che ha riportato un primo trimestre molto positivo.
Cosa è successo, quindi, nel comparto dei circuiti stampati?
Come spiegato molto bene da Luca Giovelli, Responsabile del Gruppo PCB di Assodel, il gruppo di lavoro dedicato ai produttori di PCB dell’Associazione Distretti Elettronica in Italia in una recente intervista: “I dati relativi al mercato PCB 2022 (in Italia come nel resto del mondo) risentono di una tendenza da parte delle aziende di assicurarsi più materiale possibile per garantire la massima continuità del sistema produttivo e delle richieste di mercato. Una corsa all’acquisto nata da problemi di carenza e prezzi delle materie prime, ma che si è dimostrata necessaria anche a causa dei lead time e dello shortage per alcuni componenti elettronici. Tale situazione ha causato un incremento anomalo di merce a magazzino causando spesso criticità nella gestione finanziaria e in generale nella gestione del cash flow”.
Magazzini pieni e un alto costo del denaro stanno bloccando i cliente a fare nuovi investimenti.
Nel medio periodo, le prospettive sono comunque positive. La domanda di elettronica e di circuiti stampati sarà guidata da alcuni segmenti in crescita, come quello della mobilità elettrica dell’energia. Il comparto industriale rimarrà stabile, mentre altri settori stanno dando segnali di rallentamento.
Tra gli aspetti che cambieranno il comparto c’è da sottolineare il ruolo e l’importanza della sostenibilità ambientale. Soltanto le imprese che sapranno affrontare la sfida della decarbonizzazione e della transizione a nuovi modelli produttivi e distributivi potranno infatti restare competitive sul mercato.
Le opinioni dei protagonisti
In occasione di Focus on PCB, abbiamo raccolto le opinioni di alcuni dei protagonisti del mercato che ci hanno offerto la loro visione su cosa dobbiamo aspettarci per il 2023. Ecco cosa ci hanno detto.
Pascal Lequerrė, Direttore Generale di NCAB Group Italy:
“Rispetto al futuro la mia opinione è che l’Europa, spinta da politiche di sostenibilità, dovrà riportare le produzioni in loco. Faremo infatti sempre più fatica a reperire materiale a causa della situazione geopolitica esterna.
Secondo noi è strategico riequilibrare le forze fra Europa e Asia dato che oggi detengono delle quote troppo elevate di materie prime. Basti pensare al rame!
Bisogna guardare avanti e pensare cosa vogliamo essere tra 5 anni”.
Enzo Montani, Manager di Piciesse Elettronica:
“Nel momento attuale dobbiamo contenere la contrazione del mercato che può essere stimabile intorno al 10/15%. Del resto, le aziende stanno uscendo ora da un periodo in cui i costi energetici hanno inciso molto sui costi produttivi, i magazzini sono pieni e il costo del denaro sta bloccando gli investimenti.
La Cina è ferma, i produttori di PCB asiatici sono alla ricerca di ordini e affrontano il mercato con prezzi al ribasso dopo un periodo di costante aumento dei prezzi.
Comunque vedo uno scenario positivo a partire da settembre.”
Denis Vigo, Titolare di DVS:
“Nel 2023 non vedo un arresto del mercato ma piuttosto un assestamento. Perché il 2022 è stato un anno particolare, che ha portato a falsare il fatturato.
Oggi stiamo tornando a una logica di mercato prepandemico.
Mi aspetto una ripartenza a partire da Settembre, quando le aziende che ora hanno i magazzini pieni, dovranno rilanciare le produzioni, che mediamente hanno un ciclo di 2/3 mesi. Di fatto, mi aspetto una ripianificazione a partire dall’autunno.
In particolare, il settore trainante è oggi l’automotive, che dovrebbe portare soddisfazione al nostro comparto”.
Alberto Alberton, CEO di Phoenix:
“Dopo un primo trimestre stabile, ora si registra una una flessione più marcata dal mese di aprile, ma è da considerare fisiologica, soprattutto in relazione ai risultati del 2022.
Ci aspettiamo che da luglio il mercato riprenda, anche se l’anno chiuderà sicuramente con una flessione che arriverà intorno al 14%.”