linguaggio

Startup: Talking Hands

start-up LiMiX Srl
Talking Hands è un guanto capace di tradurre la LIS (Lingua dei Segni Italiana) in voce. Talking Hands infatti registra i movimenti delle mani che riproducono il linguaggio dei segni, li traduce in tempo reale e li trasferisce ad uno smartphone, che pronuncia la frase tramite un sintetizzatore vocale. I segni prendono voce!
Oggi in Italia vivono più di 100.000 persone non udenti, con le quali chi non padroneggia la LIS (Lingua dei Segni Italiana) difficilmente riesce a comunicare. In futuro una soluzione per ovviare questo problema potrà essere il guanto “Talking Hands”, un dispositivo indossabile in grado di tradurre la LIS in voce. Talking Hands infatti registra i movimenti delle mani che riproducono il linguaggio dei segni, li traduce in tempo reale e li trasferisce ad uno smartphone, che pronuncia la frase tramite un sintetizzatore vocale. I segni prendono voce! iIl progetto è stato sviluppato dalla start-up LiMiX Srl, nata a marzo 2015 con il contributo della sezione di Matematica e Applicazioni dell’Università degli Studi di Camerino e la collaborazione di alcune società italiane, tra cui la E.O.S. Spa, holding già impegnata nello sviluppo di dispositivi medici con la società MES Spa (Roma), che produce l’esoscheletro per disabili “Phoenix”.
L’inventore di “Talking Hands” è il dott. Francesco Pezzuoli, oggi amministratore delegato della LiMiX e studente in Computer Science presso l’Università di Camerino.

Descrizione

Talking Hands è un guanto capace di tradurre la LIS (Lingua dei Segni Italiana) in voce. Talking Hands infatti registra i movimenti delle mani che riproducono il linguaggio dei segni, li traduce in tempo reale e li trasferisce ad uno smartphone, che pronuncia la frase tramite un sintetizzatore vocale. I segni prendono voce!

Caratteristiche

“Talking Hands” è un dispositivo indossabile che integra la sensoristica necessaria per rilevare i movimenti compiuti dall’intera mano, dita comprese. Ogni gesto compiuto dall’utente viene registrato e, grazie ad apposito software, viene associato e tradotto in parole o frasi. “Talking Hands” utilizza due sensori inerziali a 9 gradi di libertà per misurare l’orientazione del braccio e della mano dell’utente nello spazio, e 10 sensori di flessione per acquisire la configurazione della mano, ovvero la posizione di ogni dito. Il tutto è alimentato da una batteria ricaricabile compatibile con un comune caricatore per smartphone. Il software è composto da tre parti.

Il firmware, presente nella scheda elettronica montata sul guanto, acquisice i dati provenienti dai sensori, che vengono uniti e filtrati per correggere eventuali piccoli errori di misura. Una volta preprocessati i dati raccolti dai sensori sono l’input dell’algoritmo sviluppato LiMiX per la traduzione della LIS, che ha lo scopo di verificare se e quale gesto è stato appena compiuto, con un ritardo di appena un decimo di secondo. Le parole riconosciute vengono inviate tramite bluetooth ad uno smartphone. Per poter parlare, lo smartphone necessita l’installazione di un’apposita app, sviluppata sempre dalla LiMiX per Android, iOS e Windows Phone, che pronuncia la parole tradotte dal guanto grazie ad un sintetizzatore vocale. La LiMiX ha sviluppato anche “Talking Hands Suite” un programma per pc che consente l’addestramento del dispositivo: l’utente può aggiungere ulteriori gesti a quelli predefiniti, personalizzando il proprio “vocabolario”.
A tale scopo, si deve solo collegare “Talking Hands” ad un pc sul quale è stato installato e avviato il programma ed eseguire il gesto, che verrà aggiunto al vocabolario dei gesti che sarà possibile tradurre. Grande cura e attenzione è stata data allo sviluppo del design, pensato per dare all’utente la massima libertà di movimento e al tempo stesso non togliere il senso del tatto: un normale guanto avrebbe coperto interamente il palmo della mano e i polpastrelli, mentre la struttura di “Talking Hands” lascia libere queste zone sensibili, allungando il tempo di indossabilità ed evitando problemi di riscaldamento e sodurazione della mano, che è libera di respirare. La realizzazione del design innovativo di “Talking Hands” è stata ottenuta grazie all’utilizzo di materiali che sono al tempo stesso estremamente leggeri e flessibili, in grado di dare una grande sensazione di comfort all’utilizzatore finale. Solo grazie all’unione di diversi campi tecnologici quali l’elettronica, l’informatica, la matematica e la scienza dei materiali è stato possibile creare un prodotto dal grande impatto sociale in grado di dare supporto alle persone sorde.

Gestazione e progettazione

Per la progettazione del primissimo prototipo funzionale, il gruppo di LiMiX ha impiegato circa 4 mesi. Per la realizzazione dell’attuale prototipo, utilizzato per fare test di funzionalità e affidabilità della tecnologia, che è salito sul palco del Rome Prize organizzato durante la Maker Faire, circa 13 mesi.

Il prototipo al microscopio

Talking Hands è un device indossabile che integra la sensoristica necessaria per rilevare i movimenti compiuti dall’interamano, dita comprese. Ogni segno compiuto dall’utente viene registrato e, grazie ad apposito software, viene associato e tradotto in parole o frasi. Talking Hands utilizza due sensori inerziali a 9 gradi di libertà per misurare l’orientazione del braccio e della mano dell’utente nello spazio, e 10 sensori di flessione per acquisire la configurazione della mano, ovvero la posizione di ogni dito. Grande cura e attenzione è stata data allo sviluppo del design, pensato per dare all’utente la massima libertà di movimento e al tempo stesso non togliere il senso del tatto: Talking Hands lascia libere il palmo della mano e i polpastrelli, allungando il tempo di indossabilità ed evitando problemi di riscaldamento e sodurazione della mano, che è libera di respirare. Questo design innovativo  è stato ottenuto grazie all’utilizzo di materiali che sono estremamente leggeri e flessibili, in grado di dare una grande sensazione di comfort all’utilizzatore finale. Solo grazie all’unione di diversi campi tecnologici quali l’elettronica, l’informatica, la matematica e la scienza dei materiali è stato possibile creare un prodotto dal grande impatto sociale in grado di dare supporto alle persone sorde.

Brevetto

Per la grande innovazione del progetto e per le diverse soluzioni ottenute  per la realizzazione del design, la LiMiX ha fatto domanda di brevetto internazionale subito dopo il primo prototipo funzionale di “Talking Hands”, confrontandosi quindi a livello mondiale per la realizzazione di un dispositivo per la traduzione della lingua dei segni.

Il pensiero degli ideatori

“Talking Hands” è un progetto nato e cresciuto totalmente in Italia grazie all’impegno di giovani ricercatori, intraprendenti professori universitari e coraggiosi imprenditori. Questa esperienza testimonia che la ricerca Italiana è sempre attiva ed in grado di stare al passo, talvolta persino di anticipare, progetti avveniristici internazionali. LiMiX è certa che questo prodotto determinerà un significativo miglioramento nella qualità della vita delle persone non udenti, talvolta non pienamente integrate in alcuni ambiti sociali.

Alcune domande

D: In due righe, quale e’ la funzione del vostro progetto e quali problemi risolve?
R: Talking Hands favorisce l’integrazione sociale delle persone sorde, ampliando la loro capacità di comunicazione con coloro che non conoscono la LIS.
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D: Quale tecnologia utilizza il vostro prototipo? Che componenti ci sono all’interno?
R: Il nostro prototipo utilizza: due imu a 9 assi: per rilevare la posizione della mano nello spazio, sensori di flessione: per rilevare la conformazione della mano, ovvero la posizione di ogni dito.
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D: Che problemi tecnici avete incontrato durante la realizzazione?
R: Durante la realizzazione di Talking Hands, il più importante problema tecnico è stato inserire e allocare la sensoristica e le altre componenti necessarie (cablaggi, microprocessore, moduli bluetooth e batteria) in uno spazio limitato e sensibile come la mano. Il tutto cercando di creare un dispositivo comodo e poco ingombrante.
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D: Come avete superato eventuali problemi di progettazione?
R: I problemi di progettazione sono stati superati grazie al lavoro di squadra e la collaborazione con altre realtà imprenditoriali italiane, prime tra tutti NSD Srl (Nuovo Studio Design) di Zagarolo e ACME Lab di Ascoli Piceno.
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D: Come intendete diffondere la vostra idea? E nel Web?
R: La participazione a fiere, bandi ed eventi per la promozione delle Start Up Italiane ci ha fin’ora dato grande visibilità, soprattutto dopo la nostra vittoria al Rome Prize della Maker Faire. Allo stesso tempo, la collaborazione con la scuola ISISS Antonio Magarotto di Roma, uno dei più grandi ed ariosi centri scolastici per sordi di tutta Europa, ci ha permesso di entrare a stretto contatto con tante persone, sorde e non, che vivono quotidianamente la disabilità. Al momento stiamo finalizzando la scelta dei sensori da utilizzare nel prodotto industriale, grazie anche alla collaborazione di importanti aziende del settore.
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D: Perché il vostro prodotto è diverso dagli altri?
R: Fin’ora un dispositivo con questo scopo e funzionalità non esiste in commercio. Talking Hands vuole portare le grandi potenzialità offerte dall’elettronica a servizio delle persone sorde, troppo spesso dimenticate.

Conclusioni

LiMiX è certa che questo prodotto determinerà un significativo miglioramento nella qualità della vita delle persone non udenti, talvolta non pienamente integrate in alcuni ambiti sociali.

GIOVANNI DI MARIA